Uno dei momenti più emozionanti del nostro lavoro è accendere il fuoco nelle nuove stufe.
Molto spesso ci viene chiesto qualche consiglio anche sulla legna, e la domanda più frequente è: ”Qual è la legna migliore?” Quella ben essiccata. Occorre quindi scegliere con attenzione il luogo ove riporla per farla asciugare dopo il taglio e per conservarla prima di bruciarla.
La legnaia dovrebbe essere esposta al vento e al sole e riparata dalla pioggia: rialzata dal terreno, con i lati liberi e una copertura sulla parte superiore. Dovendo scegliere tra un posto ventoso e uno assolato, sceglieremo quello ventoso, l’aria riuscirà infatti a far evaporare molto più rapidamente l’umidità.
La legna già asciutta è meglio accatastarla “stretta”, con i ciocchi il più vicini possibile; la legna bagnata invece va accatastata “larga”, il più rada possibile (“in modo che tra un pezzo e l’altro ci sia abbastanza spazio da dare rifugio a un topo, ma non tanto da permettere al gatto di inseguirlo” L. Mytting).
“Qual è il tasso ottimale di umidità della legna, in termini di rendimento?”
Semplicemente: più secca che si può, che significa, alle nostre latitudini, che al momento di usarla conterrà una percentuale di umidità compresa tra il 12 e il 15%. Un ciocco umido non permetterà al fuoco di svilupparsi abbastanza da poter bruciare tutti i gas che derivano dalla combustione; in altre parole: minor calore, minori rendimenti, fuliggine che si attacca più facilmente alla canna fumaria e, forse l’elemento più difficile da risolvere, maggior inquinamento.